giovedì 28 gennaio 2010

Una risposta a Roberto Speranza, Segretario Pd Basilicata

Caro Speranza,

ho trovato interessante il contributo dato al dibattito di questi giorni sul futuro della Basilicata che si prepara alle prossime amministrative. In molti punti ne condivido l’analisi, in altri la mia analisi di cittadino elettore quasi coetaneo, di lucano emigrato, diverge completamente. In ogni caso la lettera si limita solamente a fare il punto della situazione, senza peraltro riconoscere di aver fatto gravi errori in questi quindici anni di Centrosinistra in Basilicata e senza proporre una sola soluzione.

Concordo nel ritenere che la Basilicata non sia un’isola felice; che la Lucania felix -di cui tanto si è parlato- non sia mai esistita, è cosa quasi unanimemente riconosciuta. Che vi sia una minore penetrazione della malavita è opinione che non condivido. Già nel 1990 l’allora Procuratore Generale presso la Corte di Appello, Gennaro Gelormini ebbe a dire che: “La Basilicata non è più terra che possa rimanere coperta da una considerazione di fallace quiete, (…) che non abbia acquisito quella mentalità verso certe forme di criminalità ricorrenti dappertutto. In Basilicata vi sono sintomi certi ed univoci di comparsa della criminalità economica ed organizzata”. E gli stessi consiglieri regionali all’unanimità che “la Basilicata non può ritenersi per destino acquisito, per forza aprioristicamente assunta, immune, lontana ed esente dal verificarsi e dal diffondersi di fenomeni, attività e forme delinquenziali e criminali che caratterizzano purtroppo la vita di altre regioni”.

Quanto alla questione della perifericità ed alla lontananza dalle grandi vie di interconnessione e scambio mi sono chiesto e chiedo se la soluzione siano gli accelerati dell’ex assessore Loguercio, oppure il restyling di treni che hanno trent’anni. O forse la soluzione è nella conferenza permanente di alcuni sindaci per il monitoraggio della SS658, arteria pericolosa, cresciuta nei volumi di traffico, unanimemente ritenuta insufficiente a sopportarli eppure sulla quale il centro sinistra non sembra abbia una proposta, una soluzione. In questi quindici anni di sicuro non si è vista. Forse che la soluzione alla lontananza è il potenziamento dell’asse ferroviario Napoli-Bari che ci taglia completamente fuori dai progetti delle FS e fa della Battipaglia-Potenza una linea poco più che regionale?

Quale la soluzione, secondo Speranza, al rapporto perverso che lega politica e società e che fa della politica una macchina del consenso invece che stimolo verso un modello di sviluppo più aperto, dinamico e competitivo? Le long list della Regione Basilicata, non sono forse chiaro esempio di come il governo di Centrosinistra ha inteso relazionarsi con la società? Non è forse un modo per gestire ed orientare il consenso, alimentare quel rapporto perverso di cui sopra si diceva? Che garanzie hanno i giovani che vorrebbero provarci e mettersi in discussione di una gestione della long list orientata a far emergere merito, competenze e capacità se nemmeno si conoscono i criteri di chiamata dalla stessa?

Mi chiedo se la qualità di governo mediamente più alta rispetto ad altre regioni del Sud, il gruppo dirigente autorevole sia quello del Consorzio Seta Basilicata per la produzione di seta a Montescaglioso. Un progetto, ricordo a Speranza, finanziato con fondi europei e dei quali né l’autorevole esponente del gruppo dirigente lucano presidente del Consorzio ha inteso dare spiegazioni e nemmeno spiegazioni sono state chieste dalla UE.

È forse questo il gruppo dirigente autorevole dotato di ruolo guida che “li obbliga in ogni momento a far prevalere l’interesse generale della Basilicata sulle questioni interne”?

Non so dove sia l’affermazione del progresso in Basilicata se restano quei problemi infrastrutturali di cui sopra a cui evidentemente nemmeno i giovani lucani credono. Giovani che si mettono eccome in discussione provandoci: emigrando! Sono stati da poco diffusi i dati Istat (consultabili sul sito www.demo.istat.it) che fra Gennaio ed Agosto 2009 vedono un calo della popolazione lucana di circa mille unità. Ed anche lo SVIMEZ certifica che oggi a partire non sono più poveri contadini con la valigia di cartone, ma diplomati e laureati in cerca di quelle opportunità che la Basilicata, stretta nella morsa del rapporto perverso politica-società, non è in grado di dare. Temo molto quindi “la ricerca di una maggiore sintonia con la società lucana”.

Così descrive la Basilicata Giampaolo Visetti nel suo libro “Ex Italia”:

La Basilicata, venduta come modello della modernizzazione meridionale, è la regione italiana dove negli ultimi due anni ha chiuso il maggior numero di imprese. Detiene, in percentuale, il record dei posti di lavoro perduti. Segna l' esodo più massiccio di emigrati negli ultimi tre anni e il più drammatico crollo demografico del Sud. È l' unica regione dove sono negativi sia il saldo naturale sia quello migratorio. In pochi mesi hanno perduto il lavoro oltre 7 mila persone, strappando al Piemonte il primato dei giorni in cassa integrazione. In tre anni si è passati da un crescita del 3% ad un recessione dell' 1%. In nessun luogo l' indebitamento delle famiglie è esploso del 50%.

E quale sviluppo o progresso ha portato il petrolio in Basilicata e alla Val d’Agri? O il computer in ogni casa senza che si sia risolto il digital divide di seconda generazione (accesso alla banda larga)? Non è forse vero che le compagnie petrolifere pagano solo il 7% di royalties contro il 50 che pagano a paesi sudamericani? Non è forse vero che tutt’oggi in Basilicata non esiste un osservatorio indipendente (dalla Regione e dalle compagnie) che certifichi la quantità di barili estratti? Non è forse vero che le royalties vengono corrisposte su dati estrattivi che dichiarano le compagnie?

Non è forse vero che dall’analisi del miele della Val d’Agri effettuata da professori dell’Unibas (pubblicata nel 2004 dall’International journal of food science and technology) è emerso che lo stesso contiene una serie di sostanze mai trovate prima e che le massaie del posto direbbero si tratti di … petrolio? Le risulta che la rete di monitoraggio dell’Arpab comprenda, oltre a quei quattro o cinque parametri indicati sul sito della Regione, anche parametri che rilevino la ricaduta inquinante derivante dall’estrazione del petrolio?

E per citare ancora Visetti:

La cassaforte delle risorse naturali italiane, che i paesani chiamano amaramente "Lucania saudita", consumata per riprodurre il sistema del ricatto ai miserabili . «Milioni di euro - dice l' economista Pietro Simonetti - per sagre, lampioni, convegni e centri per il recupero dell' arpa. Potremmo finanziare lo sviluppo, tagliare i costi locali dell' energia, abbattere i tassi dei mutui, riconvertire le imprese, rifondare un modello economico capace di unire il Meridione attorno alle sue risorse secolari. La politica non ha ancora compreso la dimensione della crisi reale che ci investe.

Molto altro ci sarebbe da dire. Mi limito invece a notare …

Cordiali saluti,

Domenico Gianturco

domenica 24 gennaio 2010

Per le prossime elezioni regionali.

IL 13 Dicembre 2009 è entrato in vigore il nuovo orario ferroviario valido anche per la Basilicata. Grande enfasi, non solo da parte di chi ha sottoscritto l'accordo regionale, ma anche dei giornalisti che hanno riportato la notizia. Eppure mi sembra che i problemi siano esattamente gli stessi del vecchio orario. In alcuni casi si sono forse aggravati.
Cito, a titolo di esempio, il buco creatosi da Foggia a Potenza fra le 14:11 (quando parte il reg. 3533) e le 16:52 (partenza del rapido dell'ex assessore Loguercio num, 3537). Quasi tre ore senza che ai treni EScity 9803 e 9807 (provenienti da Nord) e 9826, 9828, 9830 e 9854 (provenienti da Bari) e all'IC 613 ( Venezia-Bari) venga data adeguata corrispondenza verso la Basilicata. Aggiustamenti di orario sono sempre possibili, ma non per i treni. L'unico aggiustamento infatti è stato ottenuto con l'autobus PZ309 ritardato alle 22:40 (invece che 22:15) che ora aspetta l'EScity 9819.
E anche i già citati "rapidi" perdono di senso in quanto tutti gli EScity di passaggio a Foggia sono posticipati di mezz'ora rispetto al vecchio orario. Risultato? Se prima a Foggia si aspettava venti minuti, ora si aspetta quasi un'ora. Senza che sulla tratta Potenza-Foggia ci siano significativi vantaggi per quanti decidesso di salire sui tanto vantati rapidi.
Per il resto sono solo slogan pubblicitari, come le ALn668 "ripellicolate" con le immagini della Basilicata. Nè l'assessore Loguercio nè l'attuale assessore, dottor Rocco Vita, sono riusciti ad avere da Trenitalia una misera biglietteria automatica a Potenza Centrale. Non una che sia una!

Ma che la situazione della Basilicata sul versante infrastrutture e trasporti non sia delle migliori è cosa ormai nota e non riguarda solo il trasporto ferroviario. Da decenni si discute della SS658 Potenza-Melfi e del suo adeguamento che a mio avviso diventa questione prioritaria per la scia di lutti che lascia sull'asfalto. Eppure nulla si muove. Solo chiacchiere che puntuali si fanno ad ogni incidente mortale.

I miei concittadini hanno la memoria corta. Dimenticano presto le promesse fatte dai politici che governano questa Regione da sempre. Una bella sintesi dei problemi irrisolti della Basilicata la fa Gianfranco Visetti, autore di EX ITALIA: "La Basilicata, venduta come modello della modernizzazione meridionale, è la regione italiana dove negli ultimi due anni ha chiuso il maggior numero di imprese. Detiene, in percentuale, il record dei posti di lavoro perduti. Segna l' esodo più massiccio di emigrati negli ultimi tre anni e il più drammatico crollo demografico del Sud. È l' unica regione dove sono negativi sia il saldo naturale sia quello migratorio. In pochi mesi hanno perduto il lavoro oltre 7 mila persone, strappando al Piemonte il primato dei giorni in cassa integrazione. In tre anni si è passati da un crescita del 3% ad un recessione dell' 1%. In nessun luogo l' indebitamento delle famiglie è esploso del 50%. Le imprese in crisi, da gennaio, sono 152, seimila i lavoatori in mobilità, ottomila i posti a rischio entro la primavera".

Ed ancora, parlando delle nostre risorse dice:"Naviga sul giacimento petrolifero di terra più ricco d' Europa, vanta il bacino idrico più generoso del continente, la diga più imponente(...). Tra Viggiano e Sant' Arcangelo scorre l' 80% del petrolio italiano, oltre il 10% del fabbisogno nazionale. Le compagnie pagano localmente le royalties più basse del pianeta: 7%, contro il 50% di Paesi arabi e America del Sud.
La cassaforte delle risorse naturali italiane, che i paesani chiamano amaramente "Lucania saudita", consumata per riprodurre il sistema del ricatto ai miserabili. «Milioni di euro - dice l' economista Pietro Simonetti - per sagre, lampioni, convegni e centri per il recupero dell' arpa. Potremmo finanziare lo sviluppo, tagliare i costi locali dell' energia, abbattere i tassi dei mutui, riconvertire le imprese, rifondare un modello economico capace di unire il Meridione attorno alle sue risorse secolari".
Cosa resta alla Basilicata del petrolio? Resta un monitoraggio ambientale (qualità dell'aria) che si limita a pochi parametri, tutti ottimi. Eppure già nel 2004 una rivista scientifica internazionale aveva pubblicato i risultati delle analisi sul miele della Val d'Agri. Cosa avevano trovato? Ecco l'elenco: Ethanol Hexane, Benzaldehyde, Benzeneacetaldehyde, 1-Octanol, Nonanal, Lilac aldehyde A, Lilac aldehyde B, Lilac aldehyde C, Nonanol, Decanal, Heptadecane, Nonadecane, Tricosane, Tetracosane, Pentacosane, Heptacosane, Octacosane, Heneicosane, Benzaldehyde, Benzeneacetaldehyde, Nonanol, 2-(1-Methylethyl)-5-methyl-cyclohexanol, Decanal, Lilac alcohol D, 1-Decanol, 3-Phenyl-2-propenal, exo-Bornyl acetate, Tridecane, N,N-Dibutylformamide, 8-Hydroxylinalool, 2,2-Dimethyl-1-(2-hydroxy-1-methylethyl) propyl 2-methylpropanoate, 2-Ethyl-3-hydroxyhexyl 2-methylpropanoate, Neryl acetate, Dodecanal, Cedrene, Amorphene, 6,10-Dimethyl-5,9-undecadien-2-one, 2,6-Di-t-butyl-4-hydroxy-4-methyl-2,5-cyclohexadien-1-one, 4-Methyl-2,6-di-t-butylphenol, Methyl dodecanoate, Lilial, 1-Butylhexylbenzene, 1-Propylheptylbenzene, 1-Ethyloctylbenzene, Hexadecanal, 1-Methylethyl dodecanoate, 1-Pentylhexylbenzene, 1-Butylheptylbenzene, 1-Propyloctylbenzene, 2-Phenylmethyleneheptanal, 1-Ethylnonylbenzene, Heptadecane, 1-Methyldecylbenzene, Methyl tetradecanoate, 1-Pentylheptylbenzene, 1-Butyloctylbenzene, 1-Propylnonylb. Forse, nel miele della Val d'Agri c'è anche il miele!

venerdì 8 gennaio 2010

La caffettiera.


Quanto è bella la nuova Giannina! Altro che Bialetti. Bleah!

lunedì 4 gennaio 2010

Massoneria: iscritti in Provincia di Potenza.

Araneo Giuseppe 01/09/1955 Pescopagano Medico
Avallone Luigi, 22/02/1921, Potenza, Impiegato
Cannizzaro Michele, 19/03/1948, Potenza, Medico
Carboni Antonio, 27/08/1952, Lagonegro, Ingegnere
Cardone Raffaele, 06/07/1943, Lavello, Commerciante
Carriero Ugo, 01/04/1952, Potenza, Bancario
Catalano Filomena, 09/01/1959, Lavello, Avvocato
Catalano Raffaele Mauro, 12/11/1963, Lavello, Libero professionista
Cominelli Giovanni, 20/05/1938, Paterno, Insegnante
Costabile Antonio, 09/06/1915, Potenza, Avvocato
Coviello Nicola, 16/06/1957, Potenza, Bancario
De Luise Antonio, 29/01/1921, Spinoso, Insegnante
Del Gaudio Ottavio, 01/06/1955, Potenza, Architetto
Deputato Tommaso, 20/12/1945, Venosa, Commerciante
Di Grisolo Giuseppe, 08/01/1942, Venosa, Imprenditore agricolo
Ferrajolo Mario, 06/06/1938, Rionero, Architetto
Fiore Vincenzo, 02/03/1955, Potenza, Ingegnere
Flovilla Antonio, 03/08/1948, Rionero, Direttore generale
Giuratrabocchetta Michele, Potenza
Grimolizzi Giovanni, Barile
Ielpo Aldo, 13/04/1931, Potenza Preside
Lebotti Giovanni Potenza, Avvocato
Libutti Rocco, Potenza, Dirigente
Lomeo Alberto Maria, Potenza
Lomio Luigi, 13/02/1957, Lavello, Avvocato
Magno Luigi, 31/07/1944, Venosa, Funzionario
Marinelli Bernardino, 18/08/1935, Potenza, Impiegato
Marinelli Mario, 30/05/1946, Potenza, Avvocato
Maruggi Giampiero, 25/04/1957, Potenza, Bancario
Mazzitelli Pasquale, Potenza
Onorato Martelli Vincenzo, Potenza
Paciello Donato, Potenza, Ragioniere
Paciello Marcantonio, Potenza
Perillo Alfredo, 21/03/1941, Melfi, Rappresentante
Perone Eduardo, 18/02/1945, Lauria, Medico Ospedaliero
Petrarolo Vincenzo, 18/12/1940, Potenza
Petrone Antonio, 09/07/1950, Potenza, Bancario
Petrone Antonio, 09/07/1950, Potenza, Funzionario
Pirozzi Pasquale, 26/10/1958, Potenza, Impiegato
Restaino Michele G.M., 24/04/1956, Calciano, Ingegnere
Ricciuti Federico, Potenza
Ridolfo Giuseppe, Potenza
Rizzo Marcello, Potenza
Roselli Andrea, Potenza
Tamburrini Antonio, Potenza, Avvocato
Tancredi Aristide, Potenza, Professore
Telesca Agostino, Potenza, Professore
Topi Francesco Maria, 10/06/1956, Venosa, Avvocato
Totaro Antonio Rocco V., Potenza, Ingegnere
Vasta Mario 04/08/1941, Potenza, Insegnante

L'avvocato Rocco Libutti ci tiene a precisare quanto segue: "

Leggo per caso sul sito attigiudiziari.blogspot., com da lei ripreso, che io figurerei in un elenco massonico, tratto da un'inchiesta giudiziaria del giudice Agostino Cordova. Tanto mi meraviglia. in quanto io non sono mai stato massone e non lo sono, anzi sono di tutt'altra cultura. Non so chi si sia divertito a mio danno ed a mia insaputa. Di tanto, peraltro, non ho mai avuto contezza."

Ed ancora: "Peraltro la mia confessione, ben nota, cattolica, è proprio in contrasto con quella associazione. Pertanto, l'aver rilevato, per caso, sottolineo, tale mia illecita indicazione, mi rattrista moltissimo".


si precisa che l'elenco di seguito esposto è quello ufficiale, tratto dall'inchiesta sulla massoneria svolta dal giudice Agostino Cordova e pubblicata su www.attigiudiziari.blogspot.com