sabato 12 maggio 2012

O mio paese: poesia di Emilio Gallicchio dedicata ad Avigliano.

O mio paese
che il cerchio degradi,
dall'eccelso Calvario,
alla diruta cappella di San Biagio,
a te ritorna spesso il mio pensiero,
alla tua piazza, lunga nel sole,
col bel loggiato in faccia all'Abetina.
Alla tua "Terra" grande come un Regno,
che dall'Ofanto si stende fino a Ruoti;
ai casolari angusti,
per la tua prole fiera e numerosa,
che lievita il suo pane col sudore.
Suonan le campane delle chiese,
mentre finisce il giorno,
e tornano, con l'ombre della sera
le tue storie lontane, o mio paese, 
perdute nel ricordo del passato:
le storie dei Palomba e dei Vaccaro, 
di Donato Gentile e Romaniello,
che pugnando morirono,
nella strema difesa di Picerno, 
per il trionfo della Libertà.
Com'è bello il tuo loggiato,
o mio paese,
con le acacie fiorite a primavera,
e coi balconi che gli fan corona,
odoranti di cedro,
di menta profumata e malvarosa.


Emilio Gallicchio.  

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