giovedì 1 settembre 2011

Vanno gli emigranti: poesia di Emilio Gallicchio

Vanno gli emigranti
della mia terra,
nei lunghi treni
gonfi di ricordi e di valigie;
sognano i bimbi lontani,
le donne piangenti
ch'an lasciato.
E cantano:
una nenia triste
perduta nel tempo
ascende l'azzurro,
si fa speranza
d'un giorno di sole.

BREVI NOTE SULL'AUTORE:
Emilio Mario Ottavio Gallicchio nasce ad Avigliano l'8 Settembre 1902 da Gennaro, insegnante elementare, e da Rosa Maria Mecca, casalinga.
Il padre lo avvia agli studi nella Scuola Normale di Matera dove consegue l'abilitazione all'insegnamento elementare. Vincitore di concorso, fu assegnato alla scuola di Poggiomarino (NA) dove sposa Anna Palumbo dalla quale avrà due figli. Rimasto vedovo sposerà poi Armida Marchesini che lo renderà ancora padre.
Laureatosi in pedagogia, e superato il concorso per Direttore Didattico, fu assegnato prima ad un Circolo di Taranto e successivamente alla Direzione Didattica del I Circolo di Potenza. Divenuto Ispettore Scolastico, eserciterà questa funzione fino al pensionamento. Fu anche Assessore alla Pubblica Istruzione dell'Amm.ne Provinciale di Potenza.

Tutte le poesie e la stessa nota sull'autore è tratta dal libro "Fior di Avellana" di Gennaro Claps.

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